giovedì 28 gennaio 2016

Tullio De Piscopo saluta gli "Amici di Massimo Troisi" (VIDEO)

tullio de piscopo pino daniele massimo troisi ascoliTullio De Piscopo è stato di recente ad Ascoli Piceno per l'intitolazione di un piazzale a Pino Daniele ed un concerto. Qui ha incontrato il nostro fido Daniele per una chiacchierata. Di seguito il breve saluto in video (che ci trasferisce un sorriso e una grinta davvero contagiosi) al nostro blog/gruppo e alcune parole del batterista della super band sul nostro Massimo. E a breve il post completo di una bella giornata dedicata un po' anche a lui. 

Grazie Tullio e grazie Daniele.

Cristiano



                                 
tullio de piscopo pino daniele massimo troisi ascoli"Massimo Troisi, non dico è stato, ma è la maschera, dopo gli anni '60, del palcoscenico napoletano, perchè dopo Totò, De Filippo, Nino Taranto, c'è subito Troisi, questa maschera moderna, che ha fatto veramente conoscere l'umorismo moderno napoletano, in un dialetto strettissimo, come usava fare lui, in tutta Europa. Io il primo film suo lo vidi al nord dell'Italia e la gente era veramente impazzita per questa sua maschera, perchè lui aveva, ripeto, una maschera incredibile. Abbiamo iniziato, si può dire, assieme, perchè eravamo nella stessa agenzia teatrale, dove c'era anche Pippo Baudo, io facevo la parte musicale, loro con il trio della Smorfia, assieme ad altri artisti di cabaret, la parte teatrale, con l'agenzia Gentile e Marangoni. Ho un ricordo di lui sempre bello e vivo per tutte le cose che abbiamo trascorso assieme. Ho il ricordo sempre impresso di quando ebbi la notizia della sua scomparsa alla fine di un concerto pomeridiano al Lirico di Milano, in taxi mentre andavo a casa e mi diede questa notizia il giornalista dell'Ansa, ed io rimasi impietrito".

Tullio De Piscopo
 

venerdì 8 gennaio 2016

Un anno senza Pino Daniele. Eppure lui e Massimo sono sempre più presenti

E' già passato un anno dalla scomparsa di Pino Daniele. E a noi piace sempre immaginarlo insieme al nostro Massimo, da qualche parte, a ridere e a creare. Nel mare di parole più o meno sensate che in questi giorni scorrono ovunque mi piace riportare quanto un altro Massimo, Ranieri, ha scritto sul quotidiano "Il mattino". Qualche parola anche per il Nostro, essenziale ma molto significativa.

"Nel 1997 avevo inciso la canzone di Pino «Quando» in un album intitolato «Canzoni in corsa»: lì avevo giocato facile, aggiungendo il richiamo di Massimo Troisi, altro napoletano da esportazione, altro esempio della nostra cultura migliore: popolare, democratica, capace di raccontare anche i mali e le ingiustizie che ci incatenano senza rinunciare a un sorriso. L’ho cantato persino allo stadio Olimpico quel pezzo: quanto mi manca la voce di Pino che la intonava nella sua Napoli e la folla, puntuale, che urlava «Massimo, Massimo, Massimo». Oggi grida «Pino, Pino, Pino», e lo faccio anch’io, orfano come tanti di un artista straordinario di cui ho avuto l’onore di essere amico". 

Mancano tanto, troppo, Massimo e Pino. Non solo ai napoletani, ma a chiunque viaggi sulle stesse lunghezze d'onda dei sentimenti. Me ne accorgo quotidianamente sul nostro gruppo Facebook, posto speciale e crocevia di anime belle e sensibili. Mancano tanto eppure sono sempre più presenti. La sensazione è che adesso la Napoli che amiamo e che siamo abbia perso tutte o quasi le sue voci più vere, più artistiche e genuine. E che siamo tutti un po' orfani, probabilmente per sempre. In attesa di qualche altro lazzaro felice capace di riprendere un discorso interrotto bruscamente nel 1994 e nel 2015.

Buon anno a tutti,

Cristiano