martedì 28 aprile 2015

"Crescete e moltiplicatevi": Enzo Decaro saluta gli "Amici di Massimo Troisi" (VIDEO)

Massimo Troisi Enzo Decaro Lello Arena La Smorfia
Il caso ha voluto che mi trovassi a lavorare su un set con Enzo Decaro. Girare qualcosa con lui, ammirare come lavora da vicino è stato davvero affascinante. Quando poi, durante una pausa, mi ha chiesto lui spontaneamente come procedesse l'avventura del nostro gruppo ci siamo sciolti in una appassionata discussione su Massimo e sulle nostre attività. Mi sono così accorto che le nostre opinioni a riguardo convergono su numerosi punti. Poi, come promesso, ho fatto filmare questo breve saluto a tutti voi. Visibilmente emozionato quando ha visto quel viso stampato sulla mia maglietta, Enzo ci ha invitato a crescere e a moltiplicarci, incoraggiandomi poi a continuare a portare alto il nome di Massimo come faccio da tanti anni. Sono, siamo tutti qui per questo.
Cristiano

                              
enzo decaro amici di massimo troisi
 

venerdì 17 aprile 2015

Clarissa Burt: "Massimo amava far ridere la gente, in maniera semplice e intelligente. E non voleva apparire a tutti i costi"

massimo troisi clarissa burtUn'intervista a Clarissa Burt, compagna di Massimo Troisi fino agli inizi degli anni Novanta, non per far gossip ma per raccontare la natura di una donna che gli è stata accanto. Perché forse ci aiuta anche a conoscere un altro pezzettino di lui. Un saluto a lei, che qualche volta è capitata su queste pagine.

Cristiano

 
Per avere successo non ha mai spalancato le gambe: un motivo di orgoglio per Clarissa Burt, che fu scelta come madrina del Troisi Festival, kermesse che si è tenuta a Morcone (Benevento)

Che cosa ti ha spinto ad accettare l’invito degli organizzatori del Troisi Festival
«Prima di tutto l’amore nei confronti di Massimo Troisi, un uomo speciale con il quale sono stata assieme alla fine degli anni Ottanta. Massimo è stato l’amore della mia vita: come avrei potuto dire di no?». 

Sono passati diciannove anni dalla morte di Massimo, ma. l’affetto del pubblico è sempre vivo… 
«Massimo era esattamente così come lo si vedeva. Lui amava far ridere la gente, in maniera semplice e intelligente. Non era mai scontato e non voleva certo apparire a tutti i costi». 

Il Troisi Festival rappresenta un’ottima vetrina per tanti giovani talenti… 
«È stimolante per me aiutare i giovani, probabilmente perché quando ho cominciato io a fare questo mestiere nessuno lo ha fatto». 

Sono stati duri i tuoi esordi nel mondo dello spettacolo? 
«Sì anche perché quando sono arrivata in Italia (nel 1977, ndr) non avevo soldi e neppure una famiglia alle spalle che potesse sostenermi economicamente». 

Dev’essere stata dura per te… 
«Mio padre aveva lasciato la nostra casa e sono quarant’anni che non lo vedo. Con mia madre, inoltre, non avevo un buon rapporto. Ero la più grande di tre figli e non sono potuta andare all’università. Insomma, non avevo altra scelta se non quella di sfondare. E, fortunatamente, mi è andata bene». 

Che cos’è il successo? 
«Io non ho mai avuto l’aiuto di nessuno. Per questo, quando mi si chiede cosa sia per me il successo, senza voler essere volgare, rispondo che sta tutto nel fare le cose con le gambe chiuse. E mai nessuno, di fronte a questa mia affermazione, ha mai potuto insinuare che io sia una bugiarda. Posso ringraziare soltanto me stessa e anche chi mi ha offerto delle opportunità». 

Qualche nome? 
«Raffaella Carrà, Pippo Baudo, Giancarlo Magalli, Gerry Scotti e Gigi Sabani. Tutti artisti di serie A che sono riusciti ad arrivare in cima grazie anche alla loro correttezza dal punto di vista umano».

Per tanti anni la più amata dagli italiani è stadia Raffaella Carrà. Oggi lo è Belen Rodriguez… 
«Sono andata via dall’Italia nel 2005 e non so molto della Rodriguez. Credo, però, che Belen sia una di quelle che è riuscita a fare carriera con le sue forze…». 

Molti continuano a chiedersi cosa ti abbia spinto dopo ventotto anni ad abbandonare l’Italia…. 
«Ho sempre nutrito un grande affetto nei confronti dell’Italia. Nonostante questo, ho deciso di partire quando ho capito che l’economia stava cambiando. Dopo ventotto anni, inoltre, sentivo l’esigenza di una ventata di aria nuova. Infine, mia nonna voleva che tornassi negli States per condividere i suoi ultimi anni di vita». 

Il matrimonio rientra nei tuoi progetti?
«Sto ancora cercando un marito (ride, ndr). Scherzi a parte, a 54 anni credo di essere pronta per il matrimonio. Oggi abbraccerei volentieri l’idea di vivere per il resto della mia vita accanto a un uomo». 

E un figlio? Ti piacerebbe averlo? 
«C’è il caso di Carmen Russo che alla mia età è riuscita a diventare mamma, ma so anche che lei per raggiungere questo traguardo ha dovuto sottoporsi a cure molto impegnative. Non credo che in futuro avrò un figlio. Intanto mi consolo con i miei otto nipoti».


lunedì 13 aprile 2015

"Ricordando Massimo Troisi" a Frosinone parte seconda: il saluto di Renato Scarpa al nostro gruppo (VIDEO)

Massimo TroisiIn questo secondo post relativo alla serata di Frosinone dedicata a Massimo Troisi ancora il racconto di Daniela V., che insieme a Giuseppe Sommario ha rappresentato "Amici di Massimo Troisi", e un breve video. Potrete vedere stralci della proiezione del mio montaggio "L'amore è solo quello eterno", il saluto di uno degli organizzatori, Amedeo Di Sora e quello di Renato Scarpa (Robertino in "Ricomincio da tre" e capo telegrafista Giorgio Serafini ne "Il postino). Davvero una grande anima, come scrive Daniela, dolcemente grato al destino per aver conosciuto Massimo. Uno dei pochissimi che non dice mai niente di banale su di lui e la cui discrezione e pacatezza ce lo ricordano con emozione. Riporto anche per iscritto le sue parole semplici e grandiose. Infine, last but not least, potrete godere di alcuni frammenti dell'intervento del nostro Peppe Sommario. A coronamento di una iniziativa semplice e bella, proprio come Massimo. Grazie ancora a Daniela, a suo marito Angelo, a Renato Scarpa, a Giuseppe Sommario, ad Amedeo Di Sora e all'organizzazione tutta.

Cristiano

Massimo Troisi Ricomincio da tre Renato Scarpa Robertino"Ho un grande amore per Massimo come quello che avete voi. Non sapevamo, ma siamo insieme, cioè sono dei vostri. Grazie. Grazie per ricordare Massimo. Siamo fortunati, abbiamo una persona meravigliosa che ci ha insegnato ad amare tutto: le cose semplici soprattutto, la sincerità, l'onestà. Grazie, consideratemi uno dei vostri, sono molto felice di esserlo. Grazie."

(Renato Scarpa)


La sala gremita, un centinaio di persone, non è riuscita a contenere tutti gli intervenuti, molti dei quali rimasti in piedi, tanti anche in fila davanti alla porta di ingresso. Serata molto riuscita, con soddisfazione degli intervenuti, degli organizzatori nonché dello stesso Amedeo Di Sora, direttore artistico dell’evento inserito nell’ambito della X Edizione del Festival “Il teatro e le voci” della Compagnia “Il Teatro dell’Appeso”, molto nota in Ciociaria, Ha accettato veramente di buon grado di lasciarci un breve ma accorato racconto filmato della serata.
 
teatro dell'appeso ciociaria il teatro e le voci
Tra gli intervenuti Renato Scarpa, una “Grande Anima”, come mi piace chiamarlo da quando l’ho conosciuto, per la delicatezza del suo animo ed il modo in cui sa raccontarsi e… raccontare Massimo, affetto incancellabile nel suo cuore. Toccante, commosso e commovente come sempre il suo intervento! Anche lui ha accettato con slancio di salutare il nostro gruppo in video, dichiarandosi affettuosamente uno dei nostri.
 
C'era anche Sergio D’Offizi, direttore della fotografia di “Ricomincio da tre”, tra gli intervenuti. Ha definito Massimo “uomo molto intelligente, fin dalle prime domande e curiosità che mi faceva da regista esordiente, dietro la macchina da presa. Cosa molto rara nell’ambiente”. A D’Offizi è stata donata a fine serata una targa alla carriera, da parte dell’organizzazione dell’evento.
 
A sorpresa, l’intervento dell’amico Giuseppe Sommario, che ci ha raggiunto sul posto e, fuori programma, è stato invitato a parlare del suo libro “L’arte della leggerezza” con competenza e profonda conoscenza di tante dinamiche troisiane e del suo linguaggio, magistralmente scandagliato e rigorosamente approfondito nel suo lavoro da “addetto ai lavori”.
Daniela V.

                                 
teatro dell'appeso ciociaria il teatro e le voci

martedì 7 aprile 2015

"Ricordando Troisi": una serata evento speciale a Frosinone per Massimo Troisi

Massimo Troisi Pensavo fosse amore invece era un calesseSabato 21 marzo 2015 alle ore 17:00 presso la villa comunale di Frosinone si è tenuto un evento speciale dal titolo "Ricordando Troisi". "Amici di Massimo Troisi" era presente e partecipe grazie all'intervento di Daniela V., che insieme a suo marito Angelo ringrazio di vero cuore per il fatto di poter oggi conservare memoria concreta della serata. In questo primo post dedicato alla manifestazione, che ha visto presenti anche l'indimenticabile Robertino, alias Renato Scarpa, e il direttore della fotografia di "Ricomincio da tre", Sergio D'Offizi, riportiamo testualmente l'intervento di Daniela. Semplice, diretto, accorato e in cui si può vedere scorrere la passione viva come davanti ad una parete ad acqua. A metà intervento Daniela introduce la proiezione del mio montaggio video "L'amore è solo quello eterno", che attraverso diversi film di Massimo racconta alcuni suoi pensieri sull'amore, intrecciandosi a qualcosa che ho vissuto in prima persona.

Presto potrete vedere su queste pagine anche una video sintesi di "Ricordando Troisi", con un saluto al nostro gruppo da parte di Renato Scarpa, che si considera uno dei nostri. E molto altro. Ci sarà un contributo video anche del direttore artistico Amedeo di Sora, del Teatro dell'appeso, che ci teniamo a ringraziare altrettanto calorosamente, come facciamo con Gerry Guida e tutta l'organizzazione. 

Cristiano


Sono un’amica di Massimo!
Quando la timidezza incontra una grande passione come la mia per Massimo, viene “bruciata” e si trasforma in un fuoco che dà coraggio: non siamo noi che scegliamo le passioni, sono le passioni che scelgono noi!

Purtroppo non ho conosciuto Massimo: il primo incontro con lui avvenne per caso, da adolescente, guardando "La smorfia” in TV: era il 1977, ma 38 anni dopo mi succede quello che mi è successo quella prima volta: subito mi sono sentita “catturata” da lui, e quando compare lui gli altri spariscono, come se tutto intorno diventasse trasparente.

Massimo Troisi
L’ho percepito subito istintivo, immediato, timido ma di spessore…un “istinto puro” che sapeva trasmettere contemporaneamente di “pancia e  testa”: una miscela esplosiva!
Subito mi ha trasmesso la sensazione di una persona vera in mezzo a un sacco di personaggi!
Riduttivo definirmi una sua fan: piuttosto una cultrice ed estimatrice della persona Troisi e della sua Arte, del suo modo di essere …
Conosco qualcuno della famiglia fra cui la sorella Rosaria, che avrebbe dovuto intervenire ma si scusa per aver dovuto declinare. Attraverso le parole di Rosaria, da “Oltre il respiro”, libro del 2011, una vera e propria “Bocca della verità” per noi appassionati, perché ha spazzato una serie di dicerie, mezze verità e fraintendimenti sulla sua vita, ha parlato di un Massimo che pochi conoscono. 

“Nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato su uno come lui. E lui ha davvero sfidato le sue debolezze, trasformando gli ostacoli in vittorie. A volte penso che la sua vita sia stata un miracolo”. Gli stessi familiari erano sorpresi da come Massimo fosse riuscito a diventare Troisi partendo da sé stesso. I giovani per primi conoscono il linguaggio del “voler partire da se stessi”, conoscono e capiscono soprattutto il linguaggio dell’istintività e moltissimi di loro, stando anche alle statistiche, conoscono Massimo a dispetto della loro età: quasi ovvio perché i giovani sono istintivamente attratti dall’immediatezza e “sentono” che Massimo è vero, non si sentono traditi da lui. Non quindi un fatto generazionale, ma di … pancia, linguaggio che nessuno conosce meglio dei giovani. Una comicità istintiva, quella di Massimo, che arrivava dritta al cuore della gente: una specie di scorciatoia che gli garantiva una breccia sicura e faceva “centro”,  ma senza intenzionalità o strategie.
 
Internet  negli anni,  mi ha aperto canali straordinari, sia informativi che umani. Ecco perché mi definisco un’amica di Massimo: omonimo blog in rete, un gruppo di cui faccio parte. Si chiama Amici di Massimo Troisi, ideato e curato da Cristiano Esposito, di Napoli. Oggi 29enne, ha cominciato ad appassionarsi a Massimo verso i 15 anni, e a 17 ha creato un sito dedicato, Non ci resta che ricordarti, citato così  da Rosaria in un altro suo libro del 2004,  “Come un cesto di viole”: “Il sito che offre di più ed è curato con maggiore spontaneità ed affetto è www.noncirestachericordarti.too.it , curato dal giovane Cristiano

Il video che verrà proiettato è “L’amore è solo quello eterno”, montato proprio da Cristiano Esposito. Sintetizza, attraverso spezzoni di film, il Troisi-pensiero sull’amore così com’è. Anche indice di come Massimo sappia cogliere l’essenza di ogni cosa, ammettendo grandi verità tra paradossi e incontenibile ironia.

  
 
Massimo durante l’ultimo brindisi con la troupe de “Il postino” e nel dopo pranzo del pomeriggio prima della morte disse ai presenti: “Non vi dimenticate di me!”. La vostra presenza così numerosa qui, oggi, è una risposta al suo appello. Non è stato dimenticato, voi non l’avete dimenticato, noi "Amici di Massimo Troisi" non lo dimenticheremo. Organizzazioni come questa non lo hanno dimenticato. Oggi siamo qui per un evento dal titolo "Ricordando Troisi".

Daniela V.
 

giovedì 2 aprile 2015

Torniamo insieme sulla spiaggia di "Non ci resta che piangere": con Troisi e Benigni per fermare Colombo, trent'anni dopo (VIDEO)

Non ci resta che piangere Massimo Troisi Roberto Benigni
Solo "Amici di Massimo Troisi" poteva arrivare a piantare quest'altra difficile bandierina sul mappamondo delle location troisiane. Solo qui scorre la passione autentica che ci fa fare pazzie di centinaia e centinaia di chilometri, solo per respirare ancora un po' di Massimo. Il quale sa donarmi sempre nuove persone speciali, amici come Roberto Andreozzi, un po' pazzo come me. Il suo chiamare urlando Cristoforo Colombo, sulla spiaggia che fa da sfondo al finale di "Non ci resta che piangere" con Massimo Troisi e Roberto Benigni, probabilmente sarebbe stato il mio, lì a Cala di Forno (Grosseto). Intrecciato nel video alle voci dei due comici, dettato dalle risate e dalle emozioni che Massimo sa darci ancora oggi. Non so come ringraziare questo illustre compare di location, che battezzai così nel mio video nella casa de "Il postino", per averci portato un po' tutti lì su quella spiaggia con lui. Difficilmente accessibile e visitabile, ma non per uno di "Amici di Massimo Troisi".

Grazie Bob, anche per le belle parole del video, "...anche io...ti voglio ancora bene". E pure agli altri del gruppo, "...uguale". La storia delle nostre imprese continua. A prestissimo.
Cristiano
  
                                

Non ci resta che piangere Massimo Troisi Roberto Benigni

Non ci resta che piangere Massimo Troisi Roberto Benigni