sabato 16 agosto 2014

Lello Arena su "Scusate il ritardo" e "No grazie, il caffé mi rende nervoso"

"Massimo è parte di me. Non appartiene solo al mio passato, è nel mio presente e sarà nel mio futuro. Parlo sempre volentieri di lui. Troisi spesso mi dipingeva come il Tonino di "Scusate il ritardo". Mi diceva: "Tu sì troppo affettuoso, non te ne rendi conto. Sembra un pregio ma nun è accussì". Ma ho sempre pensato che lo dicesse per prendermi un po' in giro. Mi sarebbe dispiaciuto se avesse dato la parte a un altro. Ora che sono passati tanti anni e riesco a guardare il film con distacco, posso dire che ci sono dei momenti formidabili come quel lungo piano sequenza col dialogo tra Vincenzo e Tonino sotto la pioggia".

"In "No grazie, il caffé mi rende nervoso" interpreto Michele, un giornalista. Credo che ormai una figura del genere non esista più, scriveva i necrologi e assemblava la pubblicità. Inizialmente il film doveva avere più personaggi: la Loren, la De Sio, Pino Daniele. Sarebbero morti tutti per mano di Funiculì Funiculà, come Troisi e Senese. Poi le cose sono cambiate, sono aumentate le situazioni comiche. I fan mi hanno chiesto spesso un sequel. È pronto da un paio d'anni, anche se per ora è rimasto nel cassetto. Ma la storia c'è, anche perché l'idea che Napoli non debba cambiare, su cui si poggia il film, c'è ancora". 

Fonte: Repubblica.it 

    

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