domenica 3 agosto 2014

Immagini dalla presentazione di "Oltre il respiro", con Rosaria Troisi e il nostro Giuseppe Gifuni a Sorrento lo scorso 10 luglio

Il Circolo Endas Penisola Sorrentina Onlus, diretto da Antonio Volpe e presieduto da Adele Paturzo, ha organizzato presso il rinomato locale sorrentino Camera&Cucina, una specialissima serata dedicata al grande ed indimenticabile Massimo Troisi a vent’anni dalla scomparsa, con la straordinaria partecipazione della sorella Rosaria, che ha presentato, attraverso le domande mirate di Carlo Alfaro, responsabile eventi e sezione teatro dell’Endas, e della giornalista Caterina Vesta, il suo libro “Oltre il respiro”, dedicato al fratello, di cui l’attrice Eleonora Di Maio ha fornito lettura suggestiva di alcuni passi.

Il professore Volpe ha raccolto in un filmato alcune testimonianze e spezzoni inediti di film di
Troisi, mentre l’attore Giuseppe Gifuni, presidente e direttore artistico dell’Associazione Culturale Angeli, ha dedicato un suo toccante monologo all’amico di sempre Massimo Troisi. Una serata all’insegna del gusto e dell’allegria, con un menu ad hoc preparato dallo chef della casa, ma non senza momenti di commozione e nostalgia:  “Sono passati vent’anni dalla scomparsa di Massimo Troisi- ha commentato Carlo Alfaro- ma, come per tutti i veri miti, la sua immagine cresce nel cuore di tutti, e il suo messaggio positivo merita di essere veicolato alle nuove generazioni.

Erano appena terminate le riprese de Il Postino, Massimo è stanco e duramente provato dalla malattia che lo porterà a breve a una morte prematura. Alza il bicchiere e dice semplicemente: 'Ricordatevi di me. Voleva che restasse una traccia di lui e questo lo si sta facendo, nessuno potrà dimenticarsi di lui, e questo lo sento ogni giorno stando fra la gente.."   “Io e Massimo abbiamo deciso di destinare i proventi di Oltre il respiro a Italia Solidale, un’associazione che si occupa di adozioni a distanza”, precisa Rosaria “Le motivazioni che mi hanno spinto a parlarne sono tante. Il tempo che passa ti mette in una condizione emotiva di libertà perché sgombra il campo dal peso e dalla fatica del ricordo. Si dice che il tempo è galantuomo, ma al tempo stesso è spietato perché cancella tutto. In questo libro c’è il mio vissuto, la mia storia, e tutto un mondo che porto dentro e che non voglio vada perduto. Mi sono capitate delle cose straordinarie e vorrei che non andassero disperse, ma restassero vive per le nuove generazioni. Volevo lasciare qualcosa che potesse testimoniare questa grande avventura e il privilegio di aver avuto in famiglia una persona sorprendente e così speciale. Lui era pienamente consapevole del suo male, ma sino alla fine ha cercato di lottare ben sapendo di avere i minuti contati. Sapeva benissimo che cosa aveva passato e che cosa lo attendeva. Quell’ansia di finire Il Postino che è il suo testamento artistico e non solo era dovuta all’angoscia di avere la morte dietro la soglia"

Una riflessione di Lilly Ippoliti che ci ha colpito e riportiamo “Erri De Luca con un fotogramma luminoso descrive Massimo come l’esatto opposto della camorra. Troisi rappresenta quello che un napoletano per bene dovrebbe e potrebbe essere. Noi nel libro abbiamo avvicinato questo pensiero con la dedica a Saviano in una sorta di continuità nella lotta per la legalità in questa terra così disgraziata. Nonostante Massimo Troisi fosse un uomo timido e introverso, avrebbe sostenuto questo percorso per raggiungere questo obiettivo. Non lo dico io, ma emerge chiaramente da quanto sostengono Rosaria e i suoi familiari".

FONTE: Napolipost e Positano News.
    

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