martedì 14 gennaio 2014

Massimo Troisi, Renzo Arbore e quella comicità intelligente che non c'è più

Massimo Troisi e Renzo Arbore. Due amici, due colleghi, due vicini di casa. Due padri di un fine umorismo che purtroppo non esiste più. Vi ripropongo qui a seguire l'esibizione di Massimo a "Rosamunda ovvero che magnifica serata", datata 9 giugno 1991 e svoltasi a Firenze, nella splendida cornice degli Uffizi, impreziosita da un'introduzione rara di Renzo Arbore. Poche parole, ma si avverte alla prima sillaba l'affetto e la mancanza di un amico vero, il riconoscimento di un artista geniale e irripetibile. Prima del video trascrivo dal nostro archivio video, grazie ad Annalisa, un aneddoto relativo alla serata di Firenze, raccontato da Arbore in una puntata di "Alle falde del Kilimangiaro" nel giugno 2011. Fu un'occasione esilarante e intelligente, ancora una volta, per portare la vera Napoli al nord e in tutta Italia, ma nella maniera più giusta e genuina.

Cristiano 


Troisi e Arbore a Firenze per la registrazione della trasmissione di Raiuno “Rosamunda, ovvero che magnifica serata". Arbore esordisce osando affermare che Troisi faceva tutto ciò che lui gli diceva. Beh, conoscendo Massimo sappiamo quanto fosse indomabile! Sicuramente i due, però, si sapevano spalleggiare molto bene.
Si recano in un  ristorante. Il cameriere: “Vi dò l’olio più buono del mondo, l’olio novo, appena arrivato…”
Arbore, facendo l’occhiolino a Massimo: “Ma proprio tu che vieni da San Giorgio a Cremano, dove fanno quell’olio extra vergine straordinario…!”
In realtà, dice Arbore alla Colò, a San Giorgio l’olio si compra, e si usa quello di semi!
I due cominciano a fantasticare sull’olio di San Giorgio a Cremano, lasciando attonito il cameriere.
Massimo: “L’olio di San Giorgio lo raccogliamo innanzitutto al tramonto, quando l’oliva è ben disposta. Le olive sono raccolte o da vergini, o da vedove di primo letto. Devono essere sbucciate con un coltellino di legno tratto dal ramo dello stesso ulivo dal quale sono state prese, altrimenti l’oliva si sdegna. L’oliva deve essere calpestata prima, ma con molta grazia, sennò l’oliva si sdegna, in un mastello di legno del tronco dello stesso ulivo…”
Il cameriere: “Allora…. l’olio di San Giorgio a Cremano l’è più bono, l’è più bono di questo…”
 

                                        

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