mercoledì 23 ottobre 2013

"Cari italiani...": lettera aperta da Selma, amica albanese di Massimo Troisi

massimo troisi scusate il ritardo
Probabilmente certe cose le capisce meglio chi ci vede dal di fuori, anche se avremmo avuto tutto il tempo per capirlo bene tutti quanti. Ad ogni modo ben venga il monito di Selma dall'Albania, un'amica di Massimo che si rivela sempre più speciale. E che, con candida naturalezza, ci scrive così: "Sono cresciuta con quel piccolo schermo che mi aiutava a "spiarvi" e mi rattrista vederlo conciato in quel modo. Ci tengo alla vostra rinascita, quindi spero di aver aiutato almeno un po'". Chapeau.
Cristiano 
Cari italiani,
Mi rendo conto di aver scelto un momento a dir poco inopportuno per parlarvi di qualcosa che mi disturba da tempo, ma pure io... non è che avevo molte alternative. Non ho potuto resistere quando ho saputo la “bella” notizia di una nuova fiction, prodotto tutto italiano. Sto parlando di “Ricomincio da me”, una fiction che tratta... cioè tratterà (manteniamo le distanze con questo futuro finché possiamo) la vita di un genio della commedia italiana, l’amato Pulcinella degli anni '80-’90, Massimo Troisi. Sarà Fabio Troiano a cercare di riportare sul piccolo schermo il grande postino che ci manca ormai da diciannove anni. Emozionato e consapevole della grande responsabilità, l’attore non si risparmia e confessa in un’intervista che, a parte tutto ciò, si sente pronto a cominciare le riprese, a prendere quella che io chiamerei una scaletta verso il “boom” televisivo. È diventata una strada sicura: basta ricordarsi del mitico Beppe Fiorello nel ruolo di Modugno. Ma quando si tratta di interpretare un genio della commedia come Massimo Troisi, la cosa diventa quasi quasi una missione impossibile. Ma comunque lasciamo stare il povero Troiano augurandogli fortuna. Lui fu solo la scintilla per questo scritto. 
Cari italiani, so che è tempo di crisi. So che siete preoccupati e spaventati dall’IMU e da 100 altri tipi di tasse. So che quello che una volta era il motto di noi albanesi (andare via!) è diventato anche il vostro. Ed è per tutte queste vostre difficoltà che credevo fosse meglio tacere e non farvi pensare ad altri problemi. Ma ora capisco che avevo torto. Non potrei trovare un momento più giusto di questo per scrivervi. 
massimo troisi le vie del Signore sono finiteLa più grande crisi che voi state passando è una lunga e triste stagione di oblio profondo.
Cari italiani, credo che voi abbiate sentito parlare del mio popolo. Viviamo oltre il mar Ionio ed Adriatico. Per tanti anni, una fune invisibile ci teneva legati a voi. Voi eravate il ventenne che sapeva bene come divertirsi. Noi eravamo il vostro piccolo e noioso vicino di casa. Ci infilavamo spesso nel vostro mondo spiandovi di nascosto da un piccolo schermo chiamato televisione. Voi eravate un mito per noi. Cercavamo di imitarvi a partire dal modo in cui parlavate, vi vestivate e ballavate. Finchè un giorno abbiamo avuto il coraggio di correre dei rischi per bussare forte alla vostra porta e cosi vi abbiamo finalmente conosciuti da vicino.
Cari italiani, ora tutto questo non c’è più. Beh, in un certo senso è naturale. Le cose sono cambiate, noi siamo 'cresciuti' (sinonimo di 'europeizzazione'). Ma d’altra parte non è neanche cosi naturale. C’è un buco enorme nei ricordi che ci avete lasciato, ma quello che più mi preoccupa è il vuoto nella vostra memoria.
Cari italiani, voi, il popolo dell’arte e della cultura, non potete permettere che Laura Pausini (con tutto il rispetto) soddisfi le vostre esigenze musicali. Non potete permettere che Napoli venga rappresentata, anche al di fuori dell’Italia, da Gigi D’Alessio. Non potete permettere che Bologna si dimentichi di Pasolini. Non potete permettere che ancora oggi Carmelo Bene venga ricordato come un pazzo che voleva solo creare polemiche. Non potete permettere che i giovani non conoscano Massimo Troisi. Non potete permettere che il suicidio di Tenco diventi sempre di più giustificabile. Non potete permettere che i vostri figli soffochino in un mare di “Uomini e donne” ed altra simile spazzatura. Non potete permettere che il successo di un giovane attore italiano sia di recitare accanto a Raul Bova. Non potete permettere che questa grande metamorfosi continui a prendere vita all’interno della vostra cultura.
Fate spazio a voi stessi! Prendetevi cura di quello che avete avuto e coltivate il potenziali di oggi. Non è questione di gusti, è questione di messaggi. Non dimenticatevi dell'ultimo verso che cantava Gaber in una delle sue canzoni: "Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo, .... per fortuna lo sono."
Cari italiani, fateci ancora sognare... anzi, fate sognare voi stessi, come sognavate una volta, nel blu dipinto di blu.

Con tanto affetto,
la ragazza del paese accanto,
Selma M.
 

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