giovedì 20 giugno 2013

Ulteriori dettagli sul mancato svolgimento del Premio Masimo Troisi, per il secondo anno consecutivo

La certezza è che per il secondo anno consecutivo il Premio Massimo Troisi non si terrà. E pensare che era una delle poche iniziative fisse deputate a tramandare la sua memoria. Poco importa adesso andare a cercare i colpevoli della scellerata gestione delle ultime edizioni, che ha causato spese inutile e debiti in costante accumulo. C'è chi ha usato il Premio Troisi per lucrare indegnamente o spuntarne vantaggi personali, ma adesso serve solo guardare al futuro e cercare il modo di ripartire senza ricommettere gli stessi errori. Cinquecentomila euro, e lo scriviamo per esteso per rendere meglio l'idea, per una manifestazione che di Massimo ha portato solo il nome. Diciamo solo: mai più, è assurdo e non ce n'è bisogno per rendere degnamente omaggio a lui.
Chiudiamo qui (per ora) l'argomento riportando uno stralcio dell'articolo di Pietro Di Marco per Retenews24.it.

Cristiano


"Andando a spulciare tra le carte che lo riguardano, non si può certo parlare di un vero e proprio “Osservatorio sulla Comicità” come da slogan dell'evento. Nella seduta del CdA del 12 giugno 2007, verbale numero 13, per esempio, il sindaco interviene e chiede di “ricercare 20/30mila euro da utilizzare per la realizzazione di due eventi teatrali da inserire nella settimana dello stesso Premio”; non ci sarebbe niente di strano se non fosse che in una delle due compagnie teatrali proposte, la 'Uno Spazio per il Teatro', compaiano la figlia e il genero del sindaco Mimmo Giorgiano; tre anni dopo poi (sic, sarebbe "prima"), nel 2010, in occasione della XV edizione, con determina dirigenziale n.33 del 22 giugno si dava incarico di organizzazione alla “LAPIU” srl e il Direttore Amministrativo dichiara in una nota ufficiale che il costo a consuntivo è di 478.650 euro.
Tante insomma le perplessità dopo quindici anni discutibili fino allo stop dello scorso anno, complici le elezioni. “La mia critica va a chi non ha saputo dare lustro ad una manifestazione che poteva essere un trampolino di lancio per l’economia della città ed aumentare l’indotto – commenta Ciro Russo, consigliere comunale eletto nell'Api –. Siamo in un periodo di crisi e il Premio avrebbe potuto comportare un grande schiaffo all’economia della città, avendo, infatti, problemi molto importanti da risolvere come la definizione della Tarsu e della Tares. Ma se ci fossimo rivolti a dei privati, avremmo avuto la possibilità di dare un grande segnale di rinascita e di riqualificazione per uno spettacolo andato in declino già da qualche anno". Polemiche a parte. Fatto sta che con l’avvicinarsi della data in cui si sarebbe tenuto il Premio, generalmente nella prima decade di luglio, è tutto fermo e il ricordo di Troisi diventa sempre più malinconico. Non ci resta che piangere."

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