giovedì 1 settembre 2011

Massimo Troisi, il comico

Le parole di Milan Kundera e di Stefano Benni calzano a pennello per il nostro comico dei sentimenti. E per l'epoca in cui viviamo. Leggere per credere.




 
I veri geni del comico non sono coloro che ci fanno ridere di più, ma coloro che svelano una zona sconosciuta del comico.

Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986


"Quand'ero il principe dei comici, tanti anni fa - proseguì Grapatax - sapevo ascoltare la celeste musica del riso. Potevano esserci duemila persone in sala, ma io distinguevo le risate una a una, come strumenti diversi. Le grasse, le gutturali, le timide, le riflesse, le sbracate, le represse, le entusiaste, le amare. A volte sintonizzavo le mie battute su una sola di esse: la più sincera, la più cristallina. Oppure ne individuavo una incerta, di qualcuno che era venuto maldisposto, e la ascoltavo crescere, diventare più convinta, dispiegarsi, ed era il mio trionfo. Avvertivo se qualcuno rideva in anticipo o in ritardo, se un altro rideva per la risata del vicino, o perché travolto dalla vertigine del suo stesso riso. In questa varietà di risate io immaginavo che tutti si liberassero delle loro paure, dei pregiudizi, dei luoghi comuni. Mi sentivo un medico ottimista, un mago onnipotente, un amico fidato. Era vanità? Era presunzione? Forse. Ma era la mia vita. Poi vennero gli anni del Regime. Sentii che qualcosa stava cambiando. La musica non era più così varia. Le risate presero ad assomigliarsi tutte. Bastava una semplice allusione perché tutti pensassero alla stessa cosa, e ridessero nella stessa tonalità. E anche il sapore era diverso. Come... se ridessero con la bocca piena. Cercai di provocarli, allora. Le cose di cui ridete, dicevo, possono uccidervi. Il riso è misterioso: disubbidiente e conformista, socievole e solitario, inquieto e stupido, razzista e rivelatore. Attenti al Grande Supermercato del Riso, alle Offerte Speciali per tutti. Siate i comici di voi stessi. Fatevi da soli il vostro humour quotidiano. E loro ridevano."
 
Stefano Benni, Baol, 1990
   

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