lunedì 28 marzo 2011

Schegge di Massimo Troisi, sfogliando vecchi giornali in una serata piovosa

Stasera mi andava di riprendere e sfogliare il mio archivio di giornali e riviste in cui si parla di Massimo. Riporto qualche citazione particolare, schegge di emozioni, parole che restano.

Buona settimana a tutti.

Cristiano





"Parlando di sé, a modo suo, Troisi parlava anche di noi. Per questo ci ha colpito così tanto la sua morte, ci ha colpito tutti, e ci siamo sentiti improvvisamente più soli, precipitati in un mondo dove sembrava che non ci fosse rimasto più niente da ridere. Tragicamente adulto, tragicamente triste. Ma, ovviamente, si deve ricominciare. Diciamo da tre."

Marco Giusti




"Quel suo terrore mite nella scena memorabile di Ricomincio da tre, quando rimane da solo col matto nella stanza dell'ospedale. Le reazioni rassegnate all'impeto dell'amico Lello Arena, magnifico monocorde da stress.
Tutto era non prevedibile ma atteso. Tutti volevamo che Massimo reagisse in quel modo,  lo speravamo. Come speravamo che Totò buttasse le valigie giù dal vagone letto, o ficcasse sempre il braccio nei buchi dei potenti. O come quando volevamo che Stanlio mettesse nei pasticci Ollio. 
Troisi se ne è andato troppo presto, troppo presto per essere adulto, troppo presto per noi."

Vincenzo Salemme


"Vuoi il caffè?"
"No grazie, m'o piglio quanno me sceto."

Massimo Troisi alla sorella Annamaria, sabato 4 giugno 1994.

    





   
    

martedì 22 marzo 2011

Al nostro Renato "Cuore Grande"

Probabilmente è vero ciò che dice Cristiano, forse tanti non hanno più cercato Renato Barbieri perché nell'oggi moderno, purtroppo, le cose vanno così. Ma lui ha mantenuto un posto quasi "sacro" nella mente e nel cuore di tutti quelli che l'hanno conosciuto: in questi giorni  il suo nome ha fatto sussultare tanti, almeno tutti quelli che ho sentito io. Il dispiacere è autentico, anche in chi sembrava averlo dimenticato!
Proprio come lui, il Renato Cuore Grande, che ha sempre risposto d'istinto, e con simile sussulto interiore, alle richieste di tutti. Ha corso per le piazze d'Italia e d'Europa, incontro ai grandi e piccini che lo acclamavano per i suoi coloratissimi spettacoli con burattini e marionette. 
Ha corso con e per i ragazzi della prima esperienza teatrale di Massimo Troisi, per procurare una ciabatta o un cappello, rimediare una sedia, una tazza, una maschera, …perché lo spettacolo andasse avanti, sempre e comunque.
Ha corso laddove, trasferitosi alle porte di Napoli, c'era da avviare qualcosa di aggregante per la gente del posto: non a caso, ancora una volta, qualcosa che ricordasse Massimo, il piccolo-grande giovane che non ha mai smesso di amare con tutto se stesso. Anche lui docile e condiscendente "vittima" dell'innegabile carisma troisiano!
Ha corso quando c'era da riorganizzare la biblioteca locale, quando gli ho chiesto informazioni su un certo Seminario in quel di Napoli, quando c'era da parlare bene di qualcuno, quando bisognava sfidarsi con l'era dei computer e di Facebook, quando qualcosa, qualunque cosa, poteva servire a qualcuno prima ancora che a lui.
Ha corso con guizzo immutato e costante, inesorabile e metodico, portando tutto a termine con lo stile inconfondibile degli "uomini di una volta".
Anche quando qualcuno, molto vicino a lui, ha avuto totalmente bisogno di lui!

C'è stato sempre per chiunque, Renato, e queste sono cose che NON si dimenticano!
Si possono accantonare riconoscenza e gratitudine, per anni si può evitare la telefonata amichevole, negare la compagnia fisica, tralasciare la manifestazione d'affetto, ma non si può dimenticare che "in quel certo momento della vita" LUI c'era, incondizionatamente e con tutte le risorse possibili: materiali, morali e spirituali!
Le persone vere e disinteressate come Renato, che abbiamo la fortuna di incontrare, sono rare e non ce le strappa via nessuno. Tesori che restano incastonati dentro di noi, per sempre.
A dispetto delle apparenze, dei ritmi imposti e degli assurdi dictat di questa incomprensibile società.

Grazie Renato, per i tuoi silenzi quando avevi un oceano di cose da dire, in quel tuo modo mite, educato, ricercato ed elegante.
Grazie perché, quando alcuni hanno smesso di cercarti, hai saputo trovare altri modi per donare energia e sostegno. Anche da lontano.
Grazie per la signorilità e la coerenza con cui hai saputo rimanere te stesso, pur tenendoti al passo coi tempi.
Grazie per la fedeltà al teatro ed ai tuoi burattini, per il tuo istinto a esaudire i sogni degli altri.
Grazie per il tuo ultimo sogno realizzato, e per questo il più prezioso: la "Sala Teatro Massimo Troisi" di Afragola. Il tuo "ultimo capolavoro" come l'ha giustamente definita Cristiano.
Grazie per la tua inarrestabile sete di cultura, per le tue passioni, i tuoi mille interessi, il tuo sguardo di eterno fanciullo.
Grazie per le tue ironie acute e sottili che sempre suscitavano la mia ammirazione, nelle
nostre interminabili telefonate serali.
Grazie, per come hai saputo condurre la tua vita fino … all'ultima corsa da "cavallo di razza".
Grazie, Renato, per quello che hai rappresentato nella vita di chiunque ti ha conosciuto. Me per prima!
GRAZIE, soprattutto, a nome di chi non è riuscito a ringraziarti ma …col cuore l'avrebbe tanto voluto. Ne sono certa!

Che tu sia da esempio,  per vecchie e nuove generazioni!

Con immenso affetto.

Daniela V.
  

domenica 20 marzo 2011

Il nostro ultimo saluto a Renato Barbieri

Sono giorni balordi, in tutti i sensi. E ci troviamo a dover scrivere ancora una volta con mestizia. Renato Barbieri, grandissimo uomo e grandissimo artista, uomo semplice e genuino, ci ha lasciati. Fece salire, insieme all'amico Costantino Punzo, per la prima volta su un palcoscenico Massimo Troisi; ancora oggi gli voleva un bene immenso, lo portava sempre nel cuore, ma con discrezione, con grande rispetto, senza apparire troppo. Perché a quelli come Renato importava essere. E lui per me resta un modello di uomo da imitare, una roccia con un cuore d'oro. Marionettista di fama internazionale dimenticato dai più, dovette lasciare San Giorgio a Cremano anche per questo motivo qualche anno fa. Investì tutto nella sua grande passione, il teatro, e quando c'era da tenerselo ben stretto nella cittadina vesuviana nessuno se ne preoccupò. Si trasferì ad Afragola, dove gestiva la sala teatro "Massimo Troisi". Il suo ultimo capolavoro.

Senza troppe parole, riproponiamo il video della sera a cena con lui di qualche mese fa. Per ridare a tutti il bello di Renato e portarcelo dentro per sempre, ringraziandolo. Grazie ad un grande amico di Massimo Troisi e degli "Amici di Massimo Troisi". Buon viaggio Renatino, sarai sempre qui con me.

Cristiano


Renato era umile, generoso, rispettoso. Ci ha insegnato che si può amare la vita e il teatro senza frontiere. Ci mancherà. Ora potrà ridere con Massimo da lassù.

Annalisa

Mi manca il suo modo di dire le cose, la sua lucidità, la sua voce seria e ironica, la sua voglia di vivere e sfidarsi, il suono delle sue battute. Lo penso moltissimo e GLI VOGLIO UN GRAN BENE.
Come a tutti voi!
Daniela

Mi dispiace Cristiano..
la vostra amicizia non è forse simile a quella tra Mario e Neruda?
Un giovane e un anziano uniti dall'arte e accomunati da una grande sensibilità.  

Marta





Quella con Renato Barbieri è un'amicizia vera, che dura ormai da diversi mesi, dominata dal puro piacere di passare del tempo assieme nelle occasioni più disparate. Avremmo voluto e potuto girare queste immagini molto prima ma abbiamo aspettato il momento giusto. In questo video c'è l'estrema sintesi di una serata tra amici, in allegria, tra mille aneddoti riguardanti Massimo e discussioni intinte nella passione più autentica. Renato è una roccia, un modello di vita per tutti i giovani, ma prima di tutto è una persona vera, mossa da sentimenti buoni e disinteressati.

Quando si sta insieme non conta più l'età, la differenza generazionale e tutto il resto. Ci si diverte davvero, si condividono emozioni e interessi, in una parola ci si arricchisce dentro. Ecco che abbiamo deciso di riprendere una delle tante serate passate assieme all'uomo che ha accompagnato Massimo Troisi nei primi passi su un palcoscenico e che si è finto suo zio numerose volte a scuola quando c'era da giustificare i filoni. Ma prima di tutto l'uomo che ha dedicato la sua vita all'arte, al teatro, alle marionette, un artista di livello internazionale che, purtroppo, San Giorgio a Cremano si è fatta scappare con troppa leggerezza. Infatti, se oggi Renato vive ad Afragola è perché ha sempre investito tutto, energie fisiche, mentali e materiali, nella sua passione, a partire dal Centro Teatro Spazio in poi. Nonostante qualche ingratitudine di troppo lui continua imperterrito a fare spettacolo alle soglie degli 80 anni, a sprizzare gioia di vivere e sete di cultura da ogni poro. Ed io, con accanto il minollo Vincenzo che vedrete anche in questo video, non mi faccio scappare nessuna occasione di stargli accanto, pronto ad assorbire tutto quanto di buono questa amicizia senza età può regalarci ogni giorno.

Grazie Renato. Grazie Massimo.

Cristiano

     
                                

venerdì 18 marzo 2011

"Paglietta e traditore...": addio al grandissimo Enzo Cannavale

Se n'è andato anche lui. Ma anche lui rimarrà per sempre vivo nei nostri cuori. Di lui ho diversi bei ricordi, come gli incontri in via Toledo a Napoli dove passeggiava da solo lentamente e seraficamente. Ma rimane indelebile il ricordo di una serata al premio Massimo Troisi di alcuni anni fa, quando la manifestazione giustificava un pò di più il nome che porta. Sul palco Enzo era con un altro Enzo, Decaro. Non eravamo in tanti ad assistere a quella serata, ma il ricordo dei due di Massimo fu intenso ed emozionante. Ci fu anche spazio per un'esilarante improvvisazione, innescata da una chiamata arrivata sul cellulare di Cannavale, dimenticato inavvertitamente acceso. Ne conservo una registrazione video che mi provoca risate di gusto ogni volta che la riguardo. Uno degli ultimi grandissimi del teatro napoletano ci ha lasciati. Ora riabbraccerà quel bugiardo buono di Camillo Pianese, che intanto lo avrà certamente perdonato per quella lettera di Vittoria nascostagli un po' di tempo fa.

Ciao Enzo
Cristiano

                                   

martedì 15 marzo 2011

Corsi e ricorsi: frammenti di Massimo Troisi

In anni e anni di grande passione ho creato diversi montaggi video dedicati a Massimo, e la fatica e le ore al pc non mi hanno mai fermato. Una delle tante magie troisiane, comune io credo a tutti i grandissimi, è che si può sempre trarre o notare qualcosa di nuovo e affascinante nelle scene già viste e riviste decine di volte. Ed ogni volta trovare paralleli, tratti ricorrenti, discorsi che sembrano esser stati lasciati in sospeso per proseguire poi nei film successivi, come tanti pezzi di puzzle sparsi, trovati e ricomposti per formare un disegno unico e sorprendente. La cosa acquista poi ancor più interesse e piacere quando queste riflessioni sono le stesse di altri appassionati che scorgono cose diverse e le condividono, apportando ognuno il proprio pezzo di puzzle. Infondo è uno dei motivi di esistere di questo blog e del gruppo.

L'inizio del video è un omaggio a ciò che lui ci ha lasciato ma con le sue parole. Nel mezzo ho voluto dare l'impressione che lui recitasse con lui stesso, botta e risposta, comico e spalla. Ed evidenziare alcune cose che nei diversi film ritornano. Io stesso che ho montato il video lo rivedo e mi sembra di ammirare Massimo per la prima volta, con lo stesso incanto. Dalla metafora nella Smorfia a quelle di Mario Ruoppolo, con lo stesso "ooh" di stupore di Michele quando vede l'orologio del nonno in "Che ora è"... E gli amori divisi, spezzati da grate, cancelli, portoni, come quel portone che a un certo punto si è chiuso tra noi e lui. Ma con il nostro affetto lo abbiamo sfondato e abbiamo riabbracciato il nostro postino poeta, per dargli il nostro "arrivederci".

I film di Massimo sono 11, più il mediometraggio "Morto Troisi, viva Troisi!", e resteranno tali. Eppure gli spunti di riflessione sembrano non finire mai. Di questo ringrazio i miei compagni di passione che hanno contribuito ad alcune delle idee di questo montaggio video, in cui ci sono corsi e ricorsi, paralleli e temi ricorrenti intersecati senza un filo rosso unificatore. Lampi, come quelli di Massimo, spiazzanti e incantatori. C'è il tormentone e i tormenti di Lello Arena riversati su di lui fisicamente e psicologicamente, c'è un oggetto comune come il termometro tirato in ballo in due film diversi, l'incomunicabilità, la religione, il miracolo, la Madonna, la metafora, la fine di un amore... Tanti frammenti di Massimo che ce lo restituiscono ogni volta nuovo, attuale e mai superato. Sempre con lo stupore della prima volta.

Grazie Massimì. E grazie agli inesauribili amici di Massimo.

Cristiano
         
                             

giovedì 10 marzo 2011

La mia laurea al massimo con Massimo...Troisi (VIDEO)

Quasi un anno fa mi laureavo...al massimo con Massimo. Mi fa piacere ricordare quel giorno con questo post e con questi video, ringraziando ancora chi c'era fisicamente e chi c'era col cuore. La tesi, dal titolo "Una lacrima dietro la risata: poetica e caratteri della scrittura filmica di Massimo Troisi", ebbe come relatore il grande Ugo Gregoretti. Credo ci siano pochi giorni così belli ed emozionanti in tutta una vita. Ho sentito tanto affetto e stima, che spero di meritare e continuare a ricambiare giorno per giorno.
La qualità audio della discussione è scarsa ma il mio grazie più sentito va ad Angelo, senza il quale non avrei conservato nemmeno questo ricordo di quei momenti.

Cristiano

                                                                                         
                            
                          

martedì 8 marzo 2011

Massimo Troisi ricomincia trent'anni dopo e il risultato non cambia

Due sale cinematografiche piene, trent'anni dopo. L'entusiasmo e il divertimento dei napoletani. La gioia della condivisione di questo divertimento, lo spirito di aggregazione e le risate di cuore. Massimo Troisi non passa mai, non invecchia mai. Trovatemi un film che oggi in sala provoca così tante risate e così ininterrotte per un'ora e quaranta minuti di fila. Tra l'altro già visto decine e decine di volte. Senza un doppio senso, un minimo riferimento volgare per ammaliare lo spettatore. Questo è Massimo, tornato per una sera sul grande schermo a Napoli, più fresco e attuale che mai, uno dei pochi geni comici di questo secolo, come testimoniato da Patrizio Rispo e Carmine Faraco in sala. E Francesco Borrelli ci dimostra come si possano organizzare iniziative belle e genuine, e soprattutto a costo zero, qui nella nostra città. Per salvaguardare il vero patrimonio inestimabile di cui disponiamo, spesso offuscato da un presente incolore e in cui l'arte e la poesia latitano sempre più clamorosamente. Grazie a tutti per la piacevolissima serata.

Cristiano

   

lunedì 7 marzo 2011

Inviti per la proiezione di "Ricomincio da tre" disponibili per i lettori di "Amici di Massimo Troisi"

C'è ancora qualche invito disponibile per chi è interessato ad assistere alla proiezione di stasera presso il cinema MARTOS METROPOLITAN di Napoli. Chiunque può richiederne scrivendomi un messaggio privato.

Buona settimana!

Cristiano 

     

venerdì 4 marzo 2011

Massimo Troisi ritorna sullo schermo cinematografico: 30 anni fa ricominciò da tre

Trentennale di un cult: "Ricomincio da tre" torna sul grande schermo (per una sera)

Serata speciale per il film-esordio di Massimo Troisi, manuale di "disamore" della generazione degli anni '80  

 
Siamo stati tutti Gaetano, sua sorella, Lello, Alfredo. E qualcuno che stava peggio è stato Robertino. Il film d'esordio di Massimo Troisi, «Ricomincio da tre», ha dettato la grammatica esistenziale dei giovani meridionali - «emigranti? No, perché...» - anni Ottanta. Con le spalline sotto le giacche e i maglioni e i beauty case a bauletto, scoprimmo che potevamo non vergognarci di quella timidezza identitaria che ci rendeva un po' goffi e marginali, figli di un dio minore nazionale. Massimo Troisi fece elegia dei nostri interni di famiglia, sgangherati come il linguaggio che ci fu restituito come blasone anche se un po' ammaccato.

LA GENERAZIONE DI «CHI PARTE...» - La generazione di «Chi parte sa da cosa fugge ma non sa cosa cerca», sdoganata nella sua imperfezione congenita da «Ricomincio da tre», aveva il suo manuale di «disamore» e lo studiò a memoria. Dire che la pellicola è un cult è vero ma anche in qualche modo riduttivo perché la storia di Gaetano in viaggio a Firenze è un insieme di scene cult che hanno quasi vita propria, vivono di una certa autonomia come gli sketch della «Smorfia».
Se lo avete visto al cinema trent'anni fa (come me) ricorderete gli applausi a scena aperta. Ma come gli applausi al cinema? Sì, irrefrenabili. Era il 1981 e nelle sale cinematografiche non si applaudiva mai, del resto erano anni non brillanti per la filmografia italiana. Ma noi tutti proiettandoci nella sublime timidezza di Massimo Troisi ricominciammo da tre.

NELLA SALA PIU' GRANDE DEL MARTOS - Film generazionale, paradossalmente anche per chi a quella generazione non appartiene, «Ricomincio da tre» compie ora trent'anni e per questo compleanno, che singolarmente quasi coincide con quello di Troisi (avrebbe avuto 58 anni il 19 febbraio scorso) l'associazione NapoliBuona, il Corriere del Mezzogiorno e Radio Marte hanno organizzato una proiezione speciale della pellicola restaurata cinque anni fa per un'edizione della Mostra di Venezia. Il cult sarà proiettato lunedì 7 marzo alle 21 nella sala più grande del Cinema Martos (ex Warner) per una serata speciale.

I BIGLIETTI- I biglietti possono essere ritirati presso la sede della redazione del Corriere del Mezzogiorno, in vico II San Nicola alla Dogana numero 9, dalle 10 alle 12 del mattino e dalle 16 alle 18. Ogni persona potrà ritirare un massimo di quattro ingressi.

TRENTA PIZZE E TRENTA CAFFE' - Il trentennale è stato presentato al Caffè Grambrinus da Francesco Emilio Borrelli, Domenico Giorgiano, sindaco di San Giorgio a Cremano e Vanni Fondi, del Corriere del Mezzogiorno. Trenta è anche il numero assunto a simbolo delle iniziative: ogni socio di NapoliBuona - ha spiegato Falchero - offrirà trenta dei suoi prodotti. Il Gambrinus 30 caffè, Edenlandia 30 biglietti gratis, Sorbillo 30 pizze, Marinella 30 cravatte così via, e tutti, naturalmente sono invitati a imitare l'iniziativa. Insomma si ricomincia da tre...nta come recitano le magliette stampate ad hoc.

FONTE: Natascia Festa - Corriere del mezzogiorno