giovedì 22 luglio 2010

Un Premio che di Massimo Troisi ha (quasi) solo il nome

Si è chiusa con un gran gala in toni minori la XV edizione del Premio Massimo Troisi, il giorno dopo l’incidente occorso ad una 40enne di Portici precipitata da una gradinata al termine del concerto di Gigi D’Alessio di sabato sera. Sul palco dell’arena Viviani di Villa Bruno è salito anche il direttore artistico della manifestazione, Maurizio Costanzo, che ha premiato i vincitori delle varie categorie insieme a Massimo Lopez e Manuela Arcuri. Il settore della gradinata incriminata è rimasto chiuso e i relativi biglietti sono stati rimborsati dall’organizzazione, che per motivi tecnici e di sicurezza ha dovuto limitare l’afflusso di pubblico alla serata finale. Gli ospiti Dario Cassini, Arisa e Pierdavide Carone hanno intervallato le premiazioni, che hanno visto tra l’altro assegnare un riconoscimento alla carriera ad Enzo Iacchetti. Per il miglior corto comico il premio Troisi è stato assegnato ad ex aequo a Marco Coppola per "Tickets" ed a Pierfrancesco Borruto per "Se io fossi, nonostante ciò, addirittura sempre". Gli altri vincitori sono Simone Achille Cerri per il miglior racconto comico, Vincenzo Pastore per il miglior monologo di cabaret e Luca Roncoletta per il miglior testo di teatro comico. Floriana De Martino, vincitrice giovedì sera del Premio Massimo Troisi come migliore attrice comica, si è esibita nuovamente col monologo che le ha fruttato il riconoscimento e la partecipazione alla prossima edizione di "BravoGrazie!", una sorta di Champions League italiana della comicità. Va così in archivio questa edizione del Premio Troisi, la prima diretta da Maurizio Costanzo, purtroppo con davvero poco del grande Massimo al di là dell’invito al consueto applauso commemorativo in ogni serata. Vanno bene il concorso, gli ospiti più in vista del momento e le presentazioni dei libri, ma qualcosa andrebbe anche fatto propriamente per la salvaguardia della memoria e la trasmissione alle nuove generazioni dell’arte del comico dei sentimenti che da San Giorgio a Cremano è arrivato ai premi Oscar. Magari con un budget anche minore si poteva invitare qualche artista che sapeva davvero chi era Massimo, legato a lui artisticamente o umanamente, cosa che valeva quest’anno per il solo Massimo Lopez. Non una foto, non una proiezione, non un ricordo oltre quelli di circostanza. Così di Massimo Troisi a questo premio resta solo il nome.

Cristiano
 
P.s. Un grazie immenso alle mie stupende "collaboratrici", Claudia e Annalisa, che con i loro post e le loro parole digitate col cuore danno a questo spazio dedicato a Massimo esattamente il senso con cui ha visto la luce prima nella mia mente e poi qui in rete. Tutto quello che facciamo ha davvero il solo fine di mantenere vivo il respiro di un grande artista e poeta, di farlo arrivare a chi ancora non ne ha assaggiato la grandezza. Con voi accanto sento che tutto è più facile.
   

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